IL PUNTO N. 8/9 - AGOSTO/SETTEMBRE 2023 - DE il puntO

DA QUESTO NUMERO

SICUREZZA SUL LAVORO TRA APPALTI E SUBAPPALTI
 

L’utilizzo dei contratti di appalto e subappalto in Italia è in forte aumento. Il mercato del lavoro attuale ha assunto, in maniera sempre più deviata e spietata, quasi unicamente il significato di competizione e concorrenza. Da questa concezione deriva il gravissimo degrado di elementi culturali e materiali e/o l’allentamento dei compiti e ruoli della vigilanza pubblica, risibili investimenti in innovazione, ricerca, istruzione e formazione.
I modelli di organizzazione di impresa sono orientati a diverse forme di esternalizzazioni interne mediante le quali si cedono a terzi parti del processo produttivo, che poi si riacquistano tramite appalti. Nelle stesse aree di lavoro spesso operano contemporaneamente personale di ditte esterne che si interfaccia o interpone con quello interno all'azienda o anche con altro esterno afferente da quelle già presenti. È evidente che tale organizzazione del lavoro porta rischi aggiuntivi  perché complica la gestione della sicurezza a scapito della prevenzione di infortuni, spesso gravissimi o con conseguenze nefaste, e delle malattie professionali.
Se non in presenza di un’adeguata, puntuale, precisa e costante gestione della sicurezza, garantire a tutti un adeguato livello di tutela diventa pressoché impossibile.
La ricerca della massimizzazione dei profitti impone maggiori sacrifici proprio all’anello più debole e indifeso della catena con condizioni di lavoro spietatamente al ribasso, aumento di carichi di lavoro, estrema flessibilità degli orari, turni estenuanti senza adeguate pause e basse retribuzioni. Mirando essenzialmente a ridurre i costi, la necessità primaria  è quella di terminare l’opera in tempi troppo stretti.
“Il nuovo Codice degli appalti che entrerà in vigore da gennaio 2024 ha il pregio di procedere nella direzione della semplificazione, della sburocratizzazione e della liberalizzazione. Meno perdita di tempo, si risparmieranno da sei mesi ad un anno con notevole contenimento dei costi. Più fiducia alle imprese, più cantieri, più lavoro” ha affermato il ministro delle Infrastrutture Salvini. Non è questa la strada da intraprendere. Liberalizzare ulteriormente significa ridurre ancor di più le tutele e agevolare l’infiltrazione delle mafie con tutto ciò che ne consegue!
PER GARANTIRE I LAVORATORI è necessario implementare un sistema di gestione che coinvolga sia il committente sia i diversi appaltatori interessati con l’obiettivo di garantire il rispetto di procedure coordinate e condivise per prevenire o ridurre la significatività dei rischi. Servono inoltre strumenti normativi stringenti che limitino notevolmente il ricorso ai contratti di subappalto.
ll Codice civile prevede che, di regola, il subappalto sia vietato, a meno che il committente non abbia prestato il proprio consenso, in altre parole, l’appaltatore non può delegare i lavori a un altro imprenditore se non è autorizzato dal committente.

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