L’ISCRIZIONE AL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO

si può effettuare presso le nostre sedi locali - vai al link "le sedi" - o tramite bonifico bancario intestato a PARTITO SOCIALISTA FEDERAZIONE PROVINCIALE DI RAVENNA, con le seguenti coordinate: IT56C 06270 13183 CC0830009223 

Queste le quote minime deliberate per il 2023 dalla Direzione Provinciale del Partito:
tessera ordinaria €. 52,00; studenti, disoccupati, pensionati con la minima €. 15,00; nuovi iscritti mai tesserati prima al Partito €. 25,00.


I nuovi iscritti
 dovranno compilare la domanda di iscrizione e sottoscrivere il documento della privacy. Scarica QUI il modulo e invialo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

L’adesione comporta l’accettazione degli Statuti nazionale e regionale e del Manifesto dei Valori.

LA TESSERA 2023

________________________________________________________________________________________ 

SCEGLI DI DESTINARE IL DUE PER MILLE DELL'IRPEF
  AL  PARTITO SOCIALISTA ITALIANO

scrivendo il codice R22 e apponendo la tua firma nell'apposito riquadro
NON COSTA NULLA


le scelte di destinare l'otto, il cinque e il due per mille dell'IRPEF
non sono in alcun modo alternative fra loro.
Pertanto possono essere espresse tutte e tre le scelte.
Ciò non comporta alcun costo
, poiché ad esse sono destinate quote di quanto già dovuto ai fini IRPEF.

 

Se vuoi sostenerlo, puoi farlo, è facile
con un bonifico bancario:
IBAN IT88L0832703221000000003279intestandolo a Nuova Editrice Mondoperaio Srl, indicando quale causale “contributo per l’Avanti!;
con bollettino postale:
c/c n. 87291001, intestandolo a Nuova Editrice Mondoperaio Srl, indicando quale causalecontributo per l’Avanti!;
CON CARTA DI CREDITO O PAYPAL: sul sito www.avantionline.it

DISPOSIZIONI SULLA DETRAIBILITA’ DELLE EROGAZIONE LIBERALI A FAVORE DEI PARTITI 

Il Decreto Legge 28 dicembre 2013, n. 149 sulla «Abolizione del finanziamento pubblico diretto, disposizioni per la trasparenza e la democraticita' dei partiti e disciplina della contribuzione volontaria e della contribuzione indiretta in loro favore», convertito con la legge 21 febbraio 2014, nel suo art 11, relativo alle “detrazioni per le erogazioni liberali in denaro in favore di partiti politici”, stabilisce che tali detrazioni, a partire dal 2014, si applicano nella misura del 26% agli importi compresi tra i 30 e i 30.000 euro annui se versati con modalità tracciabili, ovvero tramite bonifico.
La nuova legge conferma altresì che, a partire dall'anno di imposta 2007, le erogazioni in denaro effettuate a favore di partiti politici, sono detraibili ai sensi dell'art. 15, comma 1-bis, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, purché effettuate tramite bonifico bancario o postale e tracciabili secondo la vigente normativa antiriciclaggio.
Le erogazioni in denaro a favore del Partito effettuate tramite bonifico per importi di almeno €. 30,00 consente la detrazione fiscale del 26% con la causale “erogazione liberale”.

Sono una pagina di prova

IL N. 5 - MAGGIO 2023 - DE il puntO (scarica/leggi qui)

DALLA PRIMA PAGINA DI QUESTO NUMERO

SOLIDARIETÀ SEMPRE

 È in corso, in collaborazione tra la Federazione del Psi di Ravenna e le altre Federazioni Socialiste della regione, una raccolta di viveri e prodotti per sostenere le persone colpite dall'alluvione nella nostra provincia. I prodotti acquistati, raccolti presso la sede socialista faentina di Corso Mazzini 85, saranno in distribuzione alla cittadinanza dei comuni di Faenza, Conselice e Sant’Agata sul Santerno il 3 giugno.

I cittadini ravennati non possono che ringraziare la cooperativa C.A.B.TER.RA. e i suoi soci che hanno permesso di immettere nei loro 200 ettari di campagna l’acqua del canale Magni per evitare l’allagamento dell’intera città. La CAB è stata la prima cooperativa agricola nata in provincia di Ravenna. Le sue origini risalgono al 1883 quando il 17 ottobre il socialista Nullo Baldini, assieme ad un gruppo di 40 braccianti, costituì una società anonima…

Leggi tutto
 
Il ruolo della scuola nella formazione di una cittadinanza europea è il tema della conferenza organizzata dai socialisti a Fusignano (RA) con il coinvolgimento delle Istituzioni, del Movimento Federalista Europeo e dell'Anpi.
Scuola e cultura come strumenti di emancipazione e di cittadinanza consapevole, sono i cardini per una Europa solidale e dei cittadini che rifiuta i populismi e il restringimento della democrazia.
Ecco perché si comincia da Fusignano, terra di solida vocazione antifascista, che pochi mesi fa ha ricordato con grande partecipazione il centenario dell'assassinio per mano dei fascisti del suo sindaco socialista Battista Emaldi.
Leggi tutto

IL TUO SOSTEGNO È IMPORTANTE
DONA IL il 2x1000 DELL'IRPEF AL PARTITO SOCIALISTA
E IL 5x1000 ALLA FONDAZIONE SOCIALISMO

 
Non comporta alcun costo: si tratta della destinazione
di una quota di quanto già dovuto ai fini Irpef

Leggi tutto

IL N. 4 - APRILE 2023 - DE il Punt(leggi/scarica qui) 

IN PRIMA PAGINA DI QUESTO NUMERO

 I regimi fascisti europei consegnarono i propri concittadini ai carnefici nazisti. Nazisti e fascisti si macchiarono di un crimine che non può conoscere oblio, né può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, fondamento del nostro convivere pacifico. L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo e l’indifferenza, il delirio e la volontà di potenza sono in agguato. La memoria dell'Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso.

Il Presidente della Repubblica Mattarella in visita al campo di sterminio di Auschwitz

IL SACRIFICIO DI CHI FECE LA RESISTENZA

La strage delle fosse Ardeatine  segna la memoria e l'identità di Roma. Il ricordo esce sulle colonne de l'Avanti!  il 19 agosto 1944, cinque mesi dopo la strage, a due mesi e mezzo dall'ingresso delle truppe…

Leggi tutto

A RAVENNA LA SETTIMANA CHE INZIA PARLA SOCIALISTA

Lunedì 17 aprile alle 15:30 alla biblioteca Oriani
LE STAGIONI DEL RIFORMISMO da Nullo Baldini a Mondoperaio ...
Presiede Valentna Casini, intervengono Alessandro Luparini e Paolo Pombeni, conclusioni di Gennaro Acquaviva (Fondazione Socialismo) e presentazione della digitalizzazione di Mondoperaio.
A seguire, la presentazione del volume di Antonio Vasari e Gennaro Acquaviva Craxi e il ruolo dell’Italia nel sistema internazionale (il Mulino 2022), in dialogo con Michele Marchi e Lucrezia Ranieri.

 VENERDÌ 21 APRILE ORE 17:30
   Hotel Cube via Luigi Masotti 2 Ravenna 

Aprono l’incontro Francesco Pitrelli e Luigi Sica.
Moderati da Pierdomenico Lonzi, intervengono Francesco Feletti, Paolo Palmarini, Sandro Vasina e Francesco Ventura.

Conclude i lavori Francesco BRAGAGNI

Leggi tutto

IL N. 3 - MARZO 2023 DE il PuntO
(leggi/scarica QUI il puntO e QUI l'inserto)

Leggi tutto

I SOCIALISTI ADERISCONO ALL'APPELLO
A SOSTEGNO  DELLA  SANITA' PUBBLICA
vi invitiamo a sottoscrivere l'Appello
che potete leggere girando pagina 

La salute è un diritto fondamentale per tutte le persone che la nostra Costituzione tutela e che lo Stato deve garantire.

Inizia così l’Appello rivolto al ministro della Salute, lanciato da rappresentanti delle istituzioni, del mondo del lavoro e della politica per chiedere al Governo di intervenire al più presto per sanare le gravi difficoltà in cui versa la sanità pubblica. Forte è il rischio che non sia più garantito di quel diritto universale alla salute sancito dalla Costituzione. La crisi, accentuata dagli anni della pandemia, è figlia di anni di tagli ai finanziamenti e ora i nodi stanno venendo al pettine.
Servono una serie di provvedimenti urgenti, il primo è riportare la spesa nazionale per la sanità al 7% di Pil.
Il Partito Socialista ha aderito convintamente all’Appello affinché il governo intervenga al più presto per arginare la…

Leggi tutto

SERVE UNA NUOVA PRIMAVERA SOCIALISTA
L'AVANTI! DELLA DOMENICA OGNI SABATO DI NUOVO NELLE EDICOLE
A RAVENNA IN VIA MAGGIORE E INOLTRE, A PARTIRE DAL 1° APRILE,
IN PIAZZA DEI CADUTI COME PURE A FAENZA DAVANTI AL DUOMO

L’Europa e l’Italia hanno ancora bisogno della Socialdemocrazia e, dunque, del Partito Socialista Italiano che, per questo, prepara con cura gli Stati Generali del Socialismo Italiano che si terranno prima dell’estate.
Da mesi, infatti, la vita del Partito è scandita da cambiamenti e da eventi – tuttora in corso – sia di natura organizzativa che di rilevanza politica ed ideale.
I primi hanno riguardato i gruppi dirigenti regionali e provinciali usciti dai congressi di novembre 2022/febbraio 2023, nei quali, assieme alle conferme, si è registrato un processo di ricambio generazionale e di genere di elevata qualità.
I secondi riguardano i temi di un’agenda socialista che si rinnova sempre però con il fine della giustizia sociale a difesa dei più deboli e delle libertà. Temi sui…

Leggi tutto

Bologna 25 febbraio 2023


un gruppo di congressisti davanti alla sede del congresso

FRANCESCO PITRELLI E MARGHERITA CALZONI
ELETTI IN CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE PER LA FEDERAZIONE DI RAVENNA

(vedi/scarica qui gli organismi eletti dal congresso)

FRANCESCO BRAGAGNI ELETTO SEGRETATARIO REGIONALE
DEL PARTITO SOCIALISTA DELL’EMILIA ROMAGNA
‘Obiettivo è la rielezione di un socialista in Regione’

Francesco Bragagni, 35 anni, avvocato, assessore alla legalità del Comune di Rimini è stato eletto segretario regionale del Psi dell’Emilia Romagna.
“La mia gioia per l’elezione a segretario regionale dei socialisti emiliano romagnoli - ha detto – si aggiunge alla soddisfazione che, dopo un dibattito animato e vivace, è prevalsa la prospettiva ampia e la visione di futuro di una proposta che pone al centro i giovani e le donne e le loro aspettative per una società più giusta e meno diseguale.
Mi metterò subito al lavoro per un obiettivo che deve accomunarci tutti: la rielezione, tra due anni, di un…

Leggi tutto

Verso gli Stati generali del
SOCIALISMO ITALIANO

MEZZOGIORNO E SOCIALISMO
Le sfide dal Sud per il Paese

Domenica 26 febbraio 2023, per l’intera giornata, terremo a Taranto un incontro politico sul Mezzogiorno, per confrontarci sulle sfide che dovremo affrontare per il Sud e per l'Italia, soprattutto in considerazione della recente approvazione del provvedimento sull'autonomia differenziata da parte del Governo Meloni (CLICCA QUI PER SCARICARE IL PROGRAMMA)*.
E siamo già impegnati per organizzare un analogo meeting a Bologna, per la fine del prossimo mese di Marzo, sull'importante tema del "Lavoro, sviluppo e welfare".
La storia del Socialismo italiano, che è anche la storia dell'Italia, è fortemente legata al meridionalismo con una lunga pagina di conquiste e sconfitte dei contadini, dei lavoratori, della povera gente, che, in questi tempi difficili, necessitano di valori da difendere e battaglie nuove da combattere con proposte rinnovate. La conoscenza della storia del passato aiuta ad…

Leggi tutto

IL N.2 - FEBBRAIO 2023 DE il PuntO  (leggi/scarica qui) 

DA QUESTO NUMERO

“ANDARE AL POPOLO” Andrea Costa

Il 28 gennaio si è tenuto a Terni il forum nazionale del Partito che ha visto la partecipazione di centinaia di amministratori socialisti protagonisti di un confronto sui principali temi di interesse degli enti e delle comunità locali per rilanciare la loro azione sui territori. Una ulteriore tappa che conduce agli Stati Generali del Socialismo, la prima di una lunga serie di iniziative in programma nei prossimi mesi. Sono intervenuti il Presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, il Sindaco di Bologna Lepore, Matteo Ricci Presidente della Lega delle Autonomie Locali Italiane e Sindaco di Pesaro.
La sintesi dell’intervento del segretario nazionale Maraio.
Da Terni parte la sfida dei socialisti guardando a una prospettiva che è quella di un cambio di passo dal basso fuori dai Palazzi, tra la gente, con lo sguardo rivolto a quelle istituzioni centrali che sono il paradigma della…

Leggi tutto

IL PSI DI RAVENNA ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE
CONTRO L’AGGRESSIONE RUSSA DELL’UCRAINA


La Federazione provinciale di Ravenna del Partito Socialista
ha aderito alla manifestazione organizzata dall’associazione
Malva contro la guerra russa e in favore della resistenza ucraina

Come socialisti siamo sempre dalla parte degli aggrediti, ed è per questo che manifesteremo il nostro sostegno al popolo ucraino e alla sua resistenza con la marcia di domenica 26 febbraio che partirà alle ore 15:00 dalla stazione ferroviaria per raggiungere piazza del Popolo. Riteniamo fondamentale l’aiuto che l’Italia e i Paesi dell’Unione Europea continueranno a fornire affinché l’Ucraina possa liberare il proprio territorio dagli invasori russi. Siamo convinti che una pace giusta sia possibile se l’Europa assumerà il ruolo che le compete nel farsi autorevole mediatrice allorquando, finalmente, l’aggressione cesserà.

Leggi tutto

A PRIMAVERA UN INTENSO PROGRAMMA DI INIZIATIVE
PER UNA RINNOVATA PRESENZA SOCIALISTA SUL TERRITORIO

È questa la precisa volontà emersa dall’Assemblea provinciale degli iscritti del Psi di Ravenna tenutasi il 13 febbraio che ha discusso e 
approvato le proposte del segretario Francesco Pitrelli

Tra i presenti all’Assemblea è risultato particolarmente intenso e approfondito il dibattito sulla questione dell’autonomia regionale differenziata, dalla quale emergono molteplici problematiche e criticità sia istituzionali che legate in particolare alla sanità e alla scuola.
Sono queste le principali ragioni per le quali La Federazione provinciale del Psi ha già iniziato a raccogliere le firme sulla proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per il mantenimento delle competenze in capo allo Stato.
L’Assemblea ha inoltre aderito alla proposta del segretario di organizzare per la prossima primavera, nel nostro territorio, iniziative sia locali che di carattere regionale su temi come la…

Leggi tutto

AUTONOMIA DIFFERENZIATA.
NELLA SANITÀ È UN VULNUS COSTITUZIONALE

Pierdomenico Lonzi

Il  testo del Ddl  Calderoli prevede la possibilità di attribuire alle Regioni a Statuto ordinario ulteriori e particolari forme di autonomia sulla base di un intesa tra Stato e Regioni, nell'ambito di alcune materie ora di esclusiva competenza legislativa dello Stato, e di tutte le materie che l'art 117 della Costituzione  attribuisce come competenza concorrente tra Stato e Regioni, compresa la sanità.

Il processo di questo regionalismo differenziato è iniziato nel 2017 con alterne vicende per tre legislature e cinque diversi governi. Le Regioni che hanno intrapreso tale percorso sono Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna.
l testo presentato ha alcuni punti che rappresentano un vero e proprio vulnus al tessuto costituzionale in tema di garanzia della dignità individuale dei cittadini, in particolar modo nella tutela del diritto alla salute in quanto, come recita l'art 32  “La Repubblica tutela la salute…

Leggi tutto

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: SCUOLA ITALIANA A RISCHIO
L’autonomia differenziata è tutt’altro che innocua: le Regioni potranno incidere sul tipo
di cultura che la scuola produce e trasmette col risultato che la scuola sarà meno libera
Luigi Neri*

In base al Disegno di legge Calderoli, già approvato dal Consiglio dei Ministri, l’autonomia differenziata dovrebbe vertere soprattutto sul reclutamento e sulla gestione del personale. Questo, però, è solo l’inizio di una storia che in futuro rischia di lasciare il segno e trasformare la società italiana. Già oggi, infatti, vige l’autonomia scolastica, ovvero ogni scuola decide la sua “programmazione” sulla base delle Indicazioni nazionali, quindi scegliendo i contenuti su cui insistere e i metodi. Una scuola del Nord può quindi decidere autonomamente di essere affine ad una del Centro o del Sud.
L’autonomia differenziata è cosa ben diversa. È tutt’altro che innocua, e men che meno è finalizzata ad una semplice “sburocratizzazione” del servizio scolastico. Di fatto le Regioni potranno incidere sul tipo di cultura che la scuola produce e trasmette. L’effettiva autonomia ne uscirebbe fortemente ridimensionata e probabilmente la scuola sarà meno libera anche nelle Regioni più ricche, dal momento che diventerebbe difficile non fare i conti con chi ha il denaro e le gli strumenti politici per condizionare le scelte. Nulla di strano, dunque, se in futuro il sistema scolastico servirà a produrre quadri aziendali, con le relative gerarchie.
La destra cerca di presentarsi con un volto rassicurante. Però ha scelto la disuguaglianza, in quanto con l’autonomia differenziata si creeranno nel sistema scolastico una serie A e una serie B. Noi socialisti, al contrario, riteniamo che sia necessario che lo Stato monitori e renda il più possibile omogenei i livelli formativi su tutto il territorio nazionale. Dovranno essere favoriti e incentivati gli scambi tra scuole di varie regioni: iniziative di formazione per docenti, forum tematici per studenti, concorsi nazionali aperti a tutti. Crediamo in una scuola basata sui valori democratici, che dia a tutti i giovani, dall’Alto Adige alla Sicilia, le stesse possibilità di formazione e crescita.
*responsabile provinciale scuola Psi Ravenna  

 
IL PARTITO SOCIALISTA ADERISCE ALLA RCCOLTA FIRME
puoi firmare nella nostra sede di Ravenna* o anche on line
al link http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it./raccolta-firme-proposta-di-legge/

*via Ghibuzza 12 dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30

IL N.1 - GENNAIO 2023 DE il PuntO  (leggi/scarica qui)

DA QUESTO NUMERO

UN’EQUA DISTRIBUZIONE ECONOMICA
UNICO ANTIDOTO ALLE DISEGUAGLIANZE

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza,
di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali
(art. 3 della Costituzione)

 La disuguaglianza di genere assieme a quella generazionale, di classe sociale e di appartenenza etnica, negli ultimi decenni hanno subìto un consistente  peggioramento. I fattori che si intersecano con tali disparità vertono principalmente sulle differenze economiche. Gli ultimi dati disponibili sulla distribuzione della ricchezza in Italia indicano che a livello europeo il nostro Paese occupa la 21ma posizione su 27. Crescendo i divari tra i ricchi e i poveri, negli ultimi decenni è aumentato il numero di persone in povertà estrema, a livello nazionale risultano essere il 6,9% le famiglie in tali condizioni, per lo più residenti nell’Italia meridionale.
Donne, giovani e occupazione. Un Piano che manca da sempre e penalizza l'Italia.
Combattere la dis
parità di genere. La parità di genere è strettamente legata alla giustizia sociale. I ruoli e le posizioni diverse che rivestono uomini e donne nella società riguardano molti ambiti tra i quali l’istruzione, la partecipazione economica e le opportunità che si ripercuotono ed emergono soprattutto con l’ingresso nel mondo del lavoro. A parità di livello occupazionale è evidente la sperequazione salariale che si amplifica con la formazione della famiglia. Per le donne che storicamente hanno maggiori doveri di cura e assistenza dei figli sovente anche di congiunti anziani, conciliare famiglia, lavoro e carriera  diventa  particolarmente complicato e iniquo. In assenza di uno stato sociale che supporti i nuclei familiari, sono costrette a rinunciare o ad assentarsi dal posto di lavoro più frequentemente dei colleghi, così, spesso sono intrappolate in lavori poco qualificati, costrette a subire condizioni di part-time forzato e altre forme di lavoro flessibile, meno remunerative, meno utili per lo sviluppo di carriera e a rischio di  perdita di anni di lavoro. Una serie di studi ha dimostrato che le donne pagano fortemente il prezzo di diventare madri, spesso non riescono a stare al passo dei colleghi e i loro redditi ne risentono in maniera permanente. Nonostante le donne abbiamo ormai raggiunto, e recentemente anche superato gli uomini rispetto al livello d’istruzione, faticano ad arrivare ai vertici delle organizzazioni  e  delle professioni.
E’ urgente promuovere interventi mirati con l’adozione di politiche e strategie di genere per consentire loro di partecipare in egual misura al mercato del lavoro. Maggiori investimenti per welfare, strutture e servizi per l’infanzia e cura degli anziani risultano cruciali per il perseguimento di una maggiore uguaglianza nella società, di partecipazione piena al mercato del lavoro al fine di una totale indipendenza economica. Solo così si potrà combattere anche la drastica flessione demografica in corso da diversi anni.
Il divario generazionale impoverisce il futuro di tutti. La carenza di investimenti sulla formazione dei giovani, l’inasprimento delle difficoltà di accesso al mondo del lavoro, i contratti di lavoro poveri e selvaggi e un precariato diffuso tendono a depotenziare non solo il contributo economico delle nuove generazioni al sistema produttivo e alla crescita economica, ma più in generale riducono la partecipazione attiva al miglioramento sociale e culturale del territorio in cui vivono. Ciò non riguarda solo la partecipazione al mercato del lavoro, ma anche altre sfere dell’impegno attivo dei giovani.
La domanda di partecipazione sociale e politica è più elevata di quanto  loro  riescano a esprimere, tra i temi più sentiti la giustizia sociale ma anche l’ambiente e più in generale la promozione di un modello di benessere equo e sostenibile. Il ruolo delle nuove generazioni nell’economia dei prossimi anni, legato alle nuove sfide della digitalizzazione, dell’automazione e del cambiamento climatico, impongono un robusto utilizzo dei fondi di Next generation Eu al fine di promuovere una solida formazione con pari opportunità, per renderle  protagoniste attive di una nuova fase di sviluppo, più inclusivo e sostenibile.
Le discriminazioni soffocano opportunità, sprecano il talento umano necessario per il progresso economico e accentuano le tensioni sociali e le disuguaglianze. La frammentazione sociale, le differenze regionali, il persistere delle disparità di genere, razziale e generazionale richiedono un nuovo modello sociale. Per una società più egualitaria la lotta alle discriminazioni è parte essenziale della promozione di un  lavoro dignitoso, in condizioni di libertà, equità e sicurezza.
Intensificare gli sforzi rappresenta non solo un imperativo morale ma anche un’importante opportunità per promuovere uno sviluppo inclusivo.

ECCO LA TESSERA SOCIALISTA 2023 IN DISTRIBUZIONE

L'ISCRIZIONE AL PARTITO
si può effettuare presso le nostre sedi locali - vai al link "le sedi" - o tramite bonifico bancario intestato a Partito Socialista Federazione Provinciale di Ravenna con le seguenti coordinate IT56C0627013183CC0830009223. Queste le quote minime deliberate per il 2023 dalla Direzione Provinciale del Partito: tessera ordinaria €. 52,00; studenti, disoccupati, pensionati con la minima €. 15,00; nuovi iscritti mai tesserati prima al Partito €. 25,00.
Gira pagina / leggi tutto per maggiori informazioni in argomento aprendo la BUSTA comunicazioni su

IL N. 12 DI DICEMBRE 2022 DE il PuntO  (leggilo/scaricalo qui)

DA QUESTO NUMERO

LA SOCIALDEMOCRAZIA È VIVA E ATTUALE
le ricette neoliberali hanno fallito (Pedro Sanchez)

Alla presenza del segretario nazionale Maraio si è riunita il 29 novembre scorso la Segreteria nazionale del Partito che ha messo a punto proposte e progetti da realizzare nei prossimi mesi sia a livello nazionale che territoriale.

Primo fra tutti la convocazione degli Stati Generali del Socialismo che si terranno a gennaio. Saranno preceduti da incontri con gli organi direttivi regionali e provinciali di tutto il territorio nazionale, l’obiettivo è quello di coinvolgerli al contributo di proposte politiche e organizzative da mettere in campo in preparazione dell’evento. Verrà poi costituito un comitato che dovrà stilare il documento politico e curare la parte organizzativa. Saranno coinvolti anche gli attivisti del PES che hanno appena celebrato il loro Congresso a Madrid eleggendo alla Presidenza dell’Internazionale Socialista il premier spagnolo Pedro Sanchez segretario generale del PSOE, il Partito Socialista Operaio Spagnolo. Grazie all’autorevole e forte guida del leader spagnolo il contributo dell’Internazionale Socialista agli Stati Generali sarà determinante per ancorare il Partito alla Socialdemocrazia europea e per un suo rilancio.

La celebrazione del  26° anniversario dalla nascita dell’Avanti che si è svolta il 20 dicembre a Roma. Nell’ottica di un confronto sulla delicata fase politica, culturale e storica che sta vivendo l’Italia e tutto l’occidente sono intervenuti intellettuali, massimi rappresentanti delle forze politiche nazionali ed internazionali.

In occasione delle elezioni regionali che si terranno l’anno prossimo in Lombardia, Lazio, Friuli, Molise e in  oltre ottocento comuni è stata istituita una task force di iscritti e di area che seguiranno le candidature e i programmi.

La Segreteria nazionale ha aderito alla manifestazione del 17 dicembre contro la manovra del governo i cui provvedimenti non perseguono gli obbiettivi di maggiore sostegno alle fasce più deboli della popolazione, alle nuove e vecchie povertà, ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, a misure concrete contro il caro energia e i grandi speculatori finanziari.

IL N. 11/BIS DI NOVEMBRE 2022 DE il PuntO  (leggilo/scaricalo qui)

DALLA PRIMA PAGINA 

25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Il numero delle donne stuprate, picchiate e uccise è allarmante. I Centri antiviolenza annaspano

senza fondi, le pene per gli assassini e i violenti solitamente sono ridotte in appello.
Il governo deve porre la violenza sulle donne e il femminicidio tra le priorità

UNITÀ E AUTONOMIA DEL PARTITO

Il Consiglio nazionale del Partito riunitosi il 12 novembre scorso ha approvato all’unanimità la relazione del Segretario Enzo Maraio e il documento politico.  La sintesi: “La nostra bussola è il Socialismo europeo. È su questa straordinaria cultura politica che abbiamo intrapreso un dialogo con le forze che ad essa si richiamano per costruire in Italia una coalizione europeista, riformista e progressista, la stessa che governa in altri Paesi europei, da quelli scandinavi a Spagna e Portogallo e che in Germania guida la coalizione di governo con Verdi e Liberali. In questa prospettiva il Partito Socialista, pur mantenendo uno stretto rapporto di collaborazione con le formazioni politiche appartenenti al PSE, ritiene sia fondamentale il coinvolgimento delle forze liberali, riformiste, ambientaliste e radicali, a partire da + Europa con la quale abbiamo condiviso la Lista alle elezioni Europee del 2019, da Azione e da Italia Viva. Queste forze partecipino alla coalizione di centrosinistra, come hanno già fatto in diverse elezioni locali, senza atteggiamenti pregiudiziali abbandonando ogni tentazione di equidistanza rispetto al centrodestra a guida sovranista. Una nuova grande alleanza per il rinnovamento e la crescita del Paese può e deve essere costruita. Il Governo Meloni ha aperto una fase nuova caratterizzata già da preoccupanti segnali di approssimazione e dal ritorno ad un passato di gestione confusa delle politiche economiche e sociali del Paese.
Le forze del centrosinistra, seppur tra varie difficoltà, stanno avviando un confronto politico e programmatico con l’obiettivo di costruire una alleanza che possa vincere e possa poi affrontare l’esperienza di governo sulla base di principi fondamentali, largamente condivisi, a partire dalla collocazione europeista e atlantica del Paese, da una lotta incisiva a favore di una maggiore giustizia sociale e per un ampliamento della sfera dei diritti individuali.                                                                          È necessaria un’opposizione convinta e rigorosa che contempli la costruzione delle basi per una credibile alternativa politica all’attuale Governo. La soluzione non può essere che quella di elaborare un progetto complessivo per la nostra società che parta dalla lotta alle disuguaglianze crescenti, dalla tutela del mondo del lavoro e dell’impresa, dalla difesa della scuola e della sanità pubblica, dall’ampliamento della sfera dei diritti.
ll Partito Socialista deve saper operare una sintesi tra ceti dell’innovazione eticamente orientati e ceti popolari percorsi dalle disuguaglianze e dalle difficoltà conseguenti alla pandemia e alla guerra.
Il Partito deve affrontare un grande cambiamento, diventare sempre più transnazionale, un vero partito del Socialismo europeo e mettere al centro le tematiche ambientali. Il cambiamento climatico e il deterioramento dell’ambiente stanno distruggendo gli ecosistemi con ripercussioni negative su sviluppo, salute e produzione alimentare. Occorre ripensare il futuro della sinistra, ridefinirne l’identità elaborando politiche credibili. Abbiamo il dovere di ricominciare ad ascoltare i delusi e gli scontenti avviando un dialogo con le associazioni di categoria, del volontariato, con il mondo dei saperi e delle professioni, ricucire un rapporto interrotto con il mondo sindacale.
Il Partito Socialista in questi anni ha costantemente avuto piena consapevolezza delle problematiche del centrosinistra ed ha fatto prevalere quando possibile i momenti di dialogo e approfondimento comune a quelli di scontro. Il dialogo e la ricerca unitaria hanno sempre avuto due cardini fondamentali: la tutela assoluta dell’autonomia del Partito e la costruzione di un progetto di centrosinistra vincente, tali cardini rimangono fondamentali ed escludono ogni ipotesi centrista di equidistanza da centrodestra e centrosinistra. Per queste operazioni non c’è altra strada, altro metodo e altra misura che l’affermazione, senza equivoci, dell’autonomia nelle parole e nei fatti. Si tratta di guardare avanti salvaguardando il valore dell’unità interna che abbiamo sempre perseguito con grande impegno, ricostruendo la nostra presenza nei territori, ovunque sia possibile partecipando alle elezioni amministrative e regionali con il nostro simbolo, operando per costruire una Lista socialista alle elezioni europee ricostruendo la comunità socialista con spirito aperto ed inclusivo. Occorre avviare in tempi rapidi un confronto con tutte le associazioni di area socialista, con le fondazioni, con singole personalità, senza arroganze e primogeniture, promuovendo momenti di confronto a livello locale e centrale per giungere alla convocazione di veri e propri Stati generali del Socialismo Italiano con l’obiettivo di rafforzare la nostra comunità e renderla utile al Paese.

PITRELLI CONFERMATO SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PSI


una delegazione di congressisti guidata dal segretario nazionale Enzo Maraio
rende omaggio alla casa natale di Pietro Nenni a Faenza

Si è tenuta a Ravenna lunedì 21 novembre l’assise congressuale provinciale del Psi a conclusione delle assemblee territoriali svolte in tutta la provincia.

Il congresso ha confermato segretario provinciale il faentino Francesco Pitrelli, approvando all’unanimità la sua piattaforma politico organizzativa di mandato.
Il documento, oltre a confermare gli indirizzi del recente congresso nazionale che indicano nel Partito del Socialismo Europeo la bussola dell’autonomia e dell’unità dei Socialisti italiani, propone un progetto per un maggior radicamento e una più attiva presenza Socialista in provincia di Ravenna, a partire dall’organizzazione anche qui, come a livello nazionale, di un’assemblea del Socialismo aperta ad associazioni e a quanti si riconoscono nei nostri valori. Valori che ci fanno condividere il proposito di presentarci in autonomia sotto le insegne del PSE-Partito del Socialismo Europeo alle elezioni europee. Parimenti potremmo scegliere anche localmente di presentarci con nostre liste nei comuni maggiori pur nell’ambito del centro sinistra.

Il congresso ha inoltre affrontato le tematiche più strettamente locali, alcune di queste in particolare.
Quanto alla sanità ha rilevato come le criticità nella gestione del Servizio sanitario regionale, con possibili ricadute negative nei servizi offerti, a partire dall’evidente aumento dei tempi di attesa per prestazioni specialistiche e interventi chirurgici, oltre a segnalare carenze di programmazione, influiscono significativamente sull’aumento del costo della vita a causa del sempre maggior ricorso da parte degli utenti che se lo possono permettere al sistema sanitario privato.
Per quanto riguarda la vocazione turistica del nostro territorio che richiede una città sempre più “green”, pur consapevoli che l’attuale grave crisi energetica impone scelte difficili come la realizzazione di un rigassificatore e la ripresa delle estrazioni per le concessioni già esistenti al largo della nostra costa, i Socialisti ritengono che tali interventi, come pure la realizzazione di un impianto Eni per la cattura e lo stoccaggio della CO2, esigano una particolare prudenza. Su questo vigileremo e nel contempo chiediamo con forza la implementazione sul nostro territorio di fonti energetiche rinnovabili. 

Questa la nuova direzione provinciale eletta dal congresso: Francesco Pitrelli (segretario), Carlo Lorenzo Corelli (tesoriere), Stefano Bagnoli, Masimiliano Bezzi, Margherita Calzoni, Remo Cavallo, Jacopo Cavina, Massimo Corbelli, Federico Facchini, Federica Gullotta, Domenico Lonzi, Armando Menichelli, Federico Penazzi, Maria Severi, Eleonora Tazzari.
Invitati gli amministratori locali Anna Liverani (Comune di Russi), Carlo Sante Venturi (Comune di Fusignano) e i decani del socialismo ravennate Mario Marangon e Nicola Olanda.
Sindaci revisori: Giuseppe Marolla (presidente), Daniele Bilosi, Aldo Rossi.

I SOCIALISTI A CONGRESSO

Sarà un ampio confronto interno che si svilupperà nel corso di quattro assemblee degli iscritti alle quali il segretario provinciale Francesco Pitrelli illustrerà la propria piattaforma politica e organizzativa per ottenere un nuovo mandato.

Questi gli appuntamenti:
- comprensorio lughese a Conselice giovedì 17 novembre alle 18:00 nella sede di corso Garibaldi 100;
- comprensorio faentino a Faenza sabato 19 novembre alle 10:00 nella sede di corso Mazzini 85 dove, con il segretario nazionale Enzo Maraio, saranno presenti Luigi Iorio, Marco Strada, Francesco Bragagni e Cristiana Maceroni;
- sezione di Russi domenica 20 novembre alle 10:00 nella sede di via Babini 30;
- sezioni di Ravenna e Cervia a Ravenna lunedì 21 novembre alle 18:00 nella sede di via Ghibuzza 12.

IL N. 11 DI NOVEMBRE 2022 DE il PuntO  (leggilo/scaricalo qui)

DALLA PRIMA PAGINA

MELONI E IL SUO MANIFESTO DELLA NUOVA DESTRA CONSERVATRICE
QUANDO IL MANIFESTO DELLA SINISTRA?

Archiviato definitivamente il centro destra e con esso l’illusione di una alleanza tra liberaldemocratici e conservatori, il progetto meloniano salda le due destre più estreme, quelle ultra liberista e ultra securitaria. Unisce infatti un irragionevole lassismo fiscale e un’insofferenza per le regole a una concezione della sicurezza che considera spesso pericolosi fenomeni che richiedono semplicemente di essere governati secondo i diritti umani e di uguaglianza. Diritti umani e di uguaglianza, conquiste e diritti civili per altro poco o nulla considerati da numerosi esponenti della maggioranza. Qualche perla per esemplificare: tassa piatta, sostanziale liberalizzazione dei pagamenti in contanti, non disturbare chi vuole fare, il denaro rende padroni del proprio destino (e di quello degli altri!). La vantata moderazione, che dovrebbe consentire al governo di stare nel campo occidentale ed europeo, risulta così soltanto un involucro, nulla di più.

Intanto, per preparare l’alternativa occorrerà fare chiarezza nel campo delle opposizioni e, per quanto ci riguarda, rigenerare e dare un futuro alla sinistra. Un futuro che non può non avere a che fare con la visione del socialismo, il quale non appartiene soltanto al passato e non può essere sostituito da un riformismo passepartout, indefinito nei suoi contenuti, sostanzialmente neo centrista.
A Livorno aveva ragione Turati e oggi, accantonata la parentesi comunista e superato l’equivoco di una sinistra dell’establishment, si tratta di riunire i socialisti, quanti vorrebbero accelerare le trasformazioni e quanti, i riformisti, procedere passo passo a conquiste graduali. Servono la determinazione degli uni e il paziente lavorio degli altri perché oggi la storia corre nella direzione esattamente opposta: guerra, miseria, disuguaglianze, catastrofi naturali, predominio della finanza e del capitale e delle loro ragioni sul mondo del lavoro, minori spazi di democrazia.
I Socialisti non possono che agire per frenare questa corsa.
È per ragioni altrettanto giuste che il riformista Turati, sempre in prima fila alla guida dei socialisti, combatteva assieme a Matteotti la cultura della violenza come avvelenamento delle coscienze e strumento delle classi do­minanti; considerava l’unità del mondo del lavoro condizione necessaria per la sua emancipazione; aveva ben chiara la distinzione tra le riforme a favore dell’emancipazione delle classi subalterne e quelle di segno contrario.
Così è nata la sinistra, così è nato il socialismo. Così dovrà ri­nascere. Una speranza ma anche un im­pegno.

NO A MANIFESTI DISCRIMINATORI 

Da settimane in numerose città d’Italia, e anche in quelle della Romagna, sono comparsi manifesti dell’Associazione Pro Vita & Famiglia che promuovono  apertamente discriminazioni in base al genere e messaggi lesivi delle libertà individuali. Raffigurano il volto di un bambino con espressione triste e imbronciata, mentre due mani di soggetti fuori campo, una delle quali con le unghie dai colori arcobaleno, gli porge un papillon rosso da porre sul capo e un rossetto verso le labbra. Sopra questa immagine campeggia la scritta “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini. #Stopgender”. La rappresentazione grafica fa il paio con il contenuto della petizione pubblicizzata nella quale, con toni allarmistici, si afferma che “ogni giorno in centinaia di scuole italiane si svolgono lezioni, attività, corsi su affettività e sessualità profondamente intrisi di ideologia gender... Firma subito la petizione per chiedere al Parlamento di approvare una legge che vieti l'indottrinamento gender nelle scuole dei figli degli italiani rispettando il diritto di priorità educativa della famiglia!”. L’Associazione propugna la necessità di un intervento del legislatore al fine di promuovere la centralità educativa della famiglia, anche per evitare il diffondersi della ideologia gender. Nel messaggio pubblicitario l’innocenza dell’infanzia appare minacciata da un lavaggio del cervello che mira a diffondere tra i più giovani la loro ideologia sulla famiglia, sulla sessualità, il matrimonio, i figli, e l'utero in affitto. 
La comunità scientifica è unanime nell’affermare che, quando si parla di sesso, ci si riferisce all’insieme delle caratteristiche fisiche, biologiche, cromosomiche e genetiche che distinguono i maschi dalle femmine. Quando si parla di genere si fa riferimento al processo di costruzione sociale e culturale sulla base di caratteristiche e di comportamenti, impliciti o espliciti, associati agli uomini e alle donne.
Tenere a mente queste distinzioni è necessario per superare le discriminazioni e le disuguaglianze nei confronti di quelle persone che non si riconoscono nello standard maggioritario. 

Il contenuto del messaggio dell’Associazione Pro Vita è scorretto e fuorviante, non solo perché i corsi di indottrinamento gender che scavalcano i convincimenti familiari non esistono nelle scuole italiane, ma soprattutto perché gli autori lasciano trapelare l’idea che combattere le discriminazioni e le disuguaglianze uomo-donna, oppure anche solo condannare l’omofobia, avrebbe come conseguenza cancellare le differenze sessuali.
I promotori del manifesto non concepiscono la possibilità che la promozione dell’uguaglianza in termini di dignità e di diritti sia di fatto compatibile con il rispetto di tutte le differenze, compresa ovviamente quella sessuale. Ciò che allarma è la violenza dell’immagine, con un bambino quasi costretto a subire degli imbellettamenti sgraditi da parte di voraci mani, nonché la manifesta carica offensiva apertamente rivolta a coloro che non si identificano negli stereotipi di genere propugnati dall’Associazione che ha affisso i manifesti.
L’art. 23, comma 4 bis, del Codice della Strada, opportunamente riformato, stabilisce:  “E' vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”.
Il manifesto risulta evidentemente offensivo per le ragioni sopra riportate. Il comma 4 quater dell’art. 23 stabilisce che il rispetto delle norme sopra indicate è condizione per il rilascio dell’autorizzazione all’affissione.
Il Partito Socialista condivide la lettera delle Associazioni che si occupano di parità di genere e lotta a alle discriminazioni che chiedono alle istituzioni la rimozione immediata dei  manifesti sull’intero territorio nazionale.

IL N. 10 DI OTTOBRE 2022 DE il PuntO  (leggilo/scaricalo qui)

DALLA PRIMA PAGINA

DOPO  IL VOTO
 

La sconfitta del centro sinistra era nelle cose, a partire dall’impossibilità di mettere in campo uno schieramento di forze sufficientemente competitivo, così come richiede la vigente legge elettorale. Non per questo, però, essa risulta meno preoccupante, poiché evidenzia anche limiti nella capacità di risultare credibile non solo per una borghesia progressista ma innanzitutto per quanti, rimasti indietro, è necessario rendere possibili tutte le condizioni per favorirne l’emancipazione sociale. Serve, in altri termini, ridare speranza e fiducia nelle istituzioni a tanti che si astengono dal voto, non per scelta ma per disillusione.   

Se così stanno le cose, buttare interamente sulle spalle del nuovo gruppo dirigente socialista uscito dal Congresso di tre anni fa e confermato in quello di luglio di quest’anno, la perdita dell’unico seggio senatoriale del quale il Partito disponeva, è ingiusto e ingeneroso. Ed anche se indubbiamente errori sono stati compiuti non si può negare che ciò è avvenuto in un contesto di grave sconfitta del centro sinistra. Scrive infatti il nostro Segretario nazionale: le responsabilità di questa sconfitta sono oggettive e solo un processo lungo, nuovo e di ricostruzione, una vera fase costituente per il centro sinistra che vada oltre i nomi e le leadership e che si basi su idee nuove e realizzabili per le quali il nostro elettorato possa di nuovo individuarci come interlocutori seri, ci potrà dare una nuova identità, che non può che avere come modello l’organizzazione e le politiche delle socialdemocrazie europee più avanzate. Ad oggi i socialisti sono fuori dal Parlamento. Più di tutti scontiamo la sconfitta elettorale del centrosinistra. Abbiamo però la consapevolezza di avere imboccato la strada politica ed ideologica giusta.

In realtà, già nel 2008 restammo fuori dal Parlamento. Vi rientrammo nel 2013 eleggendo una piccola pattuglia di deputati e senatori, anche allora in lista con il Pd: un esito reso possibile dal risultato del centro sinistra che ottenne ben 450 parlamentari, non gli striminziti 120 attuali. Così pure nel 2018, quando presentammo, nell’ambito della coalizione di centro sinistra, una nostra lista con Verdi e Area Civica che elesse un unico senatore socialista in un collegio uninominale di coalizione.

Mettere in cima a tutto questo la consapevolezza di quanto la situazione sia difficile, unita alla ferma volontà di affrontarla come collettivo e senza seguire la strada fin troppo facile di cercare capri espiatori, ha trovato largo consenso nella segreteria regionale del primo ottobre. Certi che anche il progetto politico di cambiamento del centro sinistra e di rilancio di una alleanza nel nome del socialismo europeo troverà il consenso del Consiglio nazionale di metà ottobre.

ELEZIONI MARAIO
ORA UN NUOVO INIZIO

“Ce l’ho messa davvero tutta. Ho attraversato, in lungo e in largo, un territorio vastissimo. Ho percorso l’Italia senza sosta, incontrando l’affetto di tanti compagni e di tante persone che hanno deciso di darmi la loro fiducia. Non è bastato.
Il mio collegio, quello di #Roma, che ho avuto l’onore di rappresentare, è stato messo in discussione dall’exploit della destra e dalla storica sconfitta del centrosinistra. Un collegio che era considerato una roccaforte “rossa”, come è anche successo in parte di Emilia- Romagna e Toscana.
Inutile girarci attorno: sono stati commessi troppi errori. Ma nonostante tutto i socialisti hanno deciso di giocare una partita che da subito era apparsa complicata.
Per fare l’analisi della sconfitta ci sarà tempo. E lo faremo presto nei nostri organismi. Ora c’è solo una priorità: mettere in salvo il partito. Grazie a chi mi ha sostenuto, chi mi ha accompagnato in questa avventura, ai compagni che si sono candidati e che hanno condotto una battaglia con grinta ed entusiasmo.
Ora bisogna organizzare un nuovo inizio. Insieme”

UN TUFFO LONTANO

Una catastrofe. Ha più voti Giorgia Meloni dell’intera sinistra. La sinistra italiana è la più debole di tutta l’Europa.
Questa sinistra, guidata da Letta con improvvisazione, è la più piccola che l’Italia abbia mai conosciuto dal 1946.
Una manciata i collegi vinti, e tutti nei centri storici, nemmeno uno in campagna o in periferia.
Ora, un progetto e un bagno di umiltà.

Riccardo Nencini





il 25 settembre si vota

i seggi sono aperti dalle 7 alle 23


I FAC-SIMILI DI SCHEDA
PER CAMERA 
E SENATO
IN PROVINCIA DI RAVENNA

(apri/scarica qui quella della Camera)
(apri/scarica qui quella del senato)

LA FESTA AVANTI! DI REGGIO EMILIA
SEGNA IL CULMINE DELLA CAMPAGNA
ELETTORALE SOCIALISTA IN REGIONE