Settembre 2024. In Romagna é di nuovo alluvione 

1.TRE ALLUVIONI IN 16 MESI
Sicuramente tante le concause, indubbiamente però è in corso una tropicalizzazione del clima. L'arma principale per difenderci è quella di salvaguardare il suolo da eccessiva impermebilizzazione, smettendo di costruire e decostruendo dove è necessario. Mentre ancora si continuano a prevedere nuovi importanti insediamenti commerciali e residenziali addirittura in contesti decisamente critici.
2.SCARICABARILE O ACCETTARE LA SFIDA CLIMATICA?
Di fronte alle calamità lo scaricabarile è disgustoso e spesso nasconde colpe "condivise". E di queste i cittadini hanno diritto di chiedere conto. Non però sulla base di cattive informazioni: stanziamento non è finanziamento, lavori non fatti non è lavori in corso non ancora finiti, fiumi non puliti non è tronchi da disboscamento non messi in sicurezza e trascinati a valle. Non secondario, infine, è il fatto che Non tutti gli enti preposti sono in grado di prefinanziare gli interventi. E ora, per cittadini e imprese, ai pochi ristori fin qui ricevui, si aggiungono nuovi danni.
Di fronte ai cambiamenti climatici, la naturale fragilità dei notri territori richiede scelte drastiche: alleggerire in generale il carico antropico nelle zone più esposte; incentivare la presenza attiva nella cura del territorio; diminuire l'impermebilizzazione del suolo, evitando nuovi insediamenti residenziali e commerciali, e decostruendo dove necessario. Non basterà più, infatti, pulire i corsi e rafforzare gli argini dei fiumi, ma bisognerà anche dare loro più spazio.
3.SI, PARLIAMONE
Chi aveva l'incarico di pulire doveva anche togliere di mezzo il prodotto della pulizia, di sicuro un difetto di vigilanza c'è stato.
A chi spettava vigilare?
Qualcuno ricorda che si sono persi mesi preziosi in attesa della nomina di un commissario straordinario diverso da quello più ovvio e naturale - il presidente della regione - rendendo farraginosa la catena di comando e creando confusione tra gestione e controllo.
Quanto ai finanziamenti, a fronte di danni stimati circa 9 miliadi, stanziato 1 milardo e mezzo, erogatE poche centinaia di milioni, per non dire dei modestissimi ristori a una esigua parte dei dannegguati.
ConfidiaMo che, assieme al ripristino delle condizioni per una minuziosa cura del territorio, ci si renda conto che una risposta "risolutiva" agli ormai ricorrennti fenomeni "estremi"può venire soltanto dalla realizzazione di casse di colmata capaci di ricevere, per quanto possibile, i flussi eccedenti e dall'alleggerimento dell'antropizzazione a ridosso dei fiumi per ampliarne i bacini.

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