È USCITO IL N 8 DI AGOSTO 2020 DE il puntO (leggilo/scaricalo qui)
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ON IL SUPPLEMENTO FAENZA SPECIALE ELEZIONI (leggilo e scaricalo qui)
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A COPERTINA DEL SUPPLEMENTO
DA QUESTO NUMERO DEil puntO
L’impegno dei Socialisti a fianco del Comitato per il NO
Compaiono i primi manifesti e fervono in provincia di Ravenna le iniziative del Comitato per il NO al taglio dei parlamentari, a partire da Alfonsine, Bagnacavallo, Cervia, Faenza, Lugo, Ravenna, Russi.
MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE ORE 18:00 PIAZZA XX SETTEMBRE RAVENNA - detta dell'Aquila - il Comitato per il NO, in collaborazione con il Partito Socialista, avrà ospiti, insieme a Francesco Pitrelli segretario provinciale Psi, l’avv. Felice Besostri  e l’avv. Andrea 
Maestri.
UN   ALLA RETORICA ANTICASTA
La democrazia rappresentativa è sotto indagine, se non sotto attacco. (segue in Leggi tutto)Una vittoria del SI ridurrà la rappresentanza democratica, soprattutto quella delle regioni più piccole. Una vittoria del SI ridurrà la rappresentanza democratica, soprattutto quella delle regioni più piccole. Si sarebbe risparmiato di più tagliando stipendi e privilegi, mentre l’attenzione viene posta solo sul numero dei parlamentari: riduciamo il numero e tutto si risolve(?!).
Il 20 e 21 settembre saremo chiamati a votare per il referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari.L’esito del voto, in ogni caso, non risolverà il vero problema che attanaglia la classe politica che non è la quantità dei nostri rappresentanti, ma la loro qualità intesa come formazione e competenze. Le magagne del nostro sistema allignano in regole ormai vecchie di settant’anni che andrebbero aggiornate ma l’unica riforma che rischia di arrivare in fondo è quella che non serviva. L’unica che anziché a una logica di funzionamento risponde alla narrazione politica del momento, il populismo anticasta. L’Italia del 2020 non è la stessa del 1948 quando entrò in vigore la Costituzione, che è sacra ma non intoccabile. Per accedervi serve competenza, rigore e decenza. In settantadue anni con tutti i pregi e i difetti possibili, è cambiato il tasso di alfabetizzazione degli italiani, è notevolmente aumentato il numero dei laureati e sono mutate le relazioni internazionali. Un mondo diverso che richiede parlamentari specializzati che abbiano conoscenza della Costituzione, padronanza della lingua straniera, nozioni fondamentali di economia e di diritto, precedenti esperienze amministrative in ambito comunale o regionale, oltre che specifiche competenze relative ai settori a loro assegnati. Questa non sarebbe certamente la formula magica ma un sistema di filtraggio che deve essere  inserito onde evitare che il futuro degli italiani cada definitivamente in mano all’incompetenza. Sarebbe poi importante capire quali correttivi servono al nostro assetto istituzionale, ma ancora più importante è riconoscere che la crisi della democrazia è essenzialmente una crisi della politica e dei partiti, luoghi in cui poter condividere ed acquisire conoscenze, elaborare percorsi di confronto e soluzione dei problemi.

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