IL FASTIDIO PER LA DEMOCRAZIA
PARLAMENTARE

NO AL TAGLIO
Della democrazia, Della rappresentanza
nei territori, Dei  parlamentari

Il taglio della politica è un classico cavallo di battaglia del populismo. L’antipolitica e l’antipartitismo si sono alimentati, insieme al declino di legittimità dei partiti che avevano scritto la Costituzione, per approdare alla più radicale campagna contro la democrazia rappresentativa. All’ombra dell’antipolitica populista sono cresciuti i più prominenti leader politici di oggi.
Varata in Parlamento con il voto favorevole di poco meno del 100% delle forze politiche, terrorizzate di perdere consenso, la riforma costituzionale sul taglio di oltre un terzo del numero dei parlamentari fra Camera e Senato è una delle più demagogiche e insensate mai tentate fino ad oggi nel nostro Paese. Il taglio di per sé è una misura legittima ma del tutto inutile, ingannevole e dannosa. Il peggiore degli inganni, a danno dei cittadini in buona fede e in omaggio alla retorica antipolitica. In verità la recente riforma produce gravi limitazioni della rappresentanza popolare e del controllo sul governo, e amplia la forza dei potenti in Parlamento.
La Direzione nazionale del Partito ha espresso all’unanimità posizione contraria alle “modifiche degli artt. 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari e invita a votare convintamente NO. Il Partito Socialista, che ha aderito al Comitato Nazionale per il NO, ritiene che il contenimento della rappresentatività si inscriva solo in una campagna di delegittimazione del sistema conseguente alla incapacità di far fronte alla crisi sociale ed economica che investe il Paese. Gli elettori possono far valere la loro sovranità bocciando una scelta che nel momento attuale appare più il tentativo di inseguire una facile popolarità: la  qualunquistica giustificazione del risparmio annuo di spesa che si aggira su circa 57 milioni, ovvero un irrisorio 0,007% della spesa pubblica corrente. Per rafforzare la qualità della rappresentanza e dare centralità al Parlamento, come richiede la Costituzione, servono riforme che ne assicurino un migliore e più razionale funzionamento e una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di scegliere direttamente da chi farsi rappresentare, contro la vergognosa pratica dei capi di Partito di designare liste ed eletti.
Solo nel riavvicinamento reale fra rappresentati e rappresentanti e nella buona qualità etica e politica di chi approda in Parlamento, la Costituzione sarà rispettata.
I Socialisti vogliono difendere la democrazia e voteranno NO

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