ESITO DELL'ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI SOCIALISTI RAVENNATI
1. la nuova maggioranza di governo
2. la costituzione al Senato del gruppo ‘Psi-Italia Viva’
3. le elezioni regionali in Emilia Romagna

Non c’è dubbio che riunirsi e discutere serve a molti, se non a tutti, per mettere in discussione ed eventualmente modificare, in tutto o in parte, le proprie opinioni iniziali. Così è stato ad esito della bella discussione all’Assemblea Provinciale Socialista di domenica 13 ottobre a Russi.

Di seguito qualche spunto tratto dalla relazione introduttiva, dal dibattito e dalle conclusioni.

Mentre tutto ormai si sviluppa su scala mondiale - il commercio, l’economia, la finanza, la tecnologia, la mobilità e i flussi dell’informazione - la politica si è fatta piccola piccola.

Che il nuovo governo ci abbia evitato il rischio di elezioni anticipate nelle quali avremmo registrato una vittoria imbarazzante della peggior destra nazionalista, ciò non di meno possiamo considerarlo anch’esso figlio del tempo e della politica piccola piccola, senza doversi troppo dilungare nel dettaglio. Per ora tutto è quieto, tutto è nelle buone regole dei rapporti con l’Europa, e ci voleva. Ma un governo non può avere come orizzonte soltanto quello di durare più a lungo che può e, possibilmente, arrivare fino all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Mentre, in mancanza di certezze sulle questioni sociali, sui diritti e sulle libertà, cosa sia la sinistra diventa sempre più problematico comprendere, se non forse che essa incarna una sorta di establishment. 

Compito dei socialisti può dunque essere quello di mettere di nuovo a disposizione del campo della sinistra le proprie migliori idee per un progetto riformista, riprendendo una elaborazione che langue ormai da decenni, dopo Rimini, Proudhon, e altro ancora.

Esistono infatti temi vecchi e nuovi cari ai socialisti, dobbiamo riproporli anche quando siano in qualche misura impopolari, se servono a farci riconoscere da minoranze qualificate.

Dobbiamo però superare processi di formazione delle scelte ormai inadeguati.

O qualcuno può sostenere che aver fatto un congresso appena poco più di sei mesi fa ci abbia fornito un indirizzo utilizzabile? O che sia stato utile contarsi di fatto sul dilemma “Stati Uniti d’Europa-Rosa nel Pugno” oppure “+Europa”? In realtà ci siamo contati su chi sta con chi, invece che su un progetto. Si è trattato in effetti di un congresso che, appena fatto, già non esiste più e ci costringe ancora una volta a navigare a vista.

A onor del vero, con la tre giorni di Fano a metà settembre stavamo prendendo la strada giusta, quella di legare il restyling del simbolo a un programma politico mediaticamente riconoscibile, nelle sue parole d’ordine, come socialista. Credo dobbiamo completare quel progetto.

Per ora cerchiamo di sfruttare al meglio, visto che non abbiamo risorse per fare di più, gli strumenti dei quali già disponiamo: Il sito istituzionale www.partitosocialistaravenna.it, e la pagina facebook Partito Socialista Italiano Ravenna. Il  regionale sta provvedendo a dotare di questi strumenti le Federazioni  che non lo sono, per poi inserirle tutte in un network regionale.

Al di là delle iniziali o permanenti perplessità di alcuni sulla operazione meramente parlamentare di costituzione al Senato del gruppo ‘Italia Viva-Partito Socialista’, non si può negare che essa eviti tecnicamente non solo a Renzi, ma anche a noi, di restare affossati nel gruppo misto. In ogni caso non limita la nostra autonomia politica e potrebbe rappresentare una opportunità almeno in termini di esposizione mediatica. Resta comunque il fatto che ancora una volta un minimo riconoscimento all’esistenza dei socialisti non sta venendo dal Pd.

Si affaccia una generazione di under 30 e ventenni che, nell’Unione della Romagna Faentina, sta costruendo una associazione eco-socialista promossa da giovani socialisti e di centrosinistra. Potrebbe essere la base per una novità nella politica locale dei comuni dell’Unione, capoluogo compreso.

Non ci sono ancora elementi per definire come presentarsi alle regionali in Emilia Romagna, dopo le quali celebreremo il nostro congresso provinciale.

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