SI SCRIVE ABAJUR
SI LEGGE SCUSATE SE DISTURBIAMO DA OLTRE UN SECOLO
(28 novembre 2018)

In via Ghibuzza l’Aurora è presente da ben 114 anni, da sempre luogo di vita culturale e politica, che ha attraversato la storia del Borgo e della città, per giungere indenne ai nostri giorni, nonostante gli assalti che non sono mancati, quelli del ventennio fascista, in primis.
Né si può dire che non ospiti da sempre un circolo che da decenni svolge attività di ritrovo e di aggregazione volte a creare occasioni di incontro ricreativo e culturale.
A maggior ragione ora che Ravenna è diventata città universitaria. Il circolo Abajur lo sta facendo nel totale rispetto delle disposizioni amministrative che regolano i circoli, come dimostrano gli esiti sempre nulli dei controlli ripetutamente effettuati dai vari corpi di polizia chiamati costantemente da qualche vicino. Il circolo, per altro, limita le proprie attività soltanto a cinque giorni la settimana, con orari molto ridotti che non vanno oltre l’una di notte e resta chiuso nei tre mesi estivi. Con i suoi circa 2000 iscritti si rivolge a una platea mediamente giovane, di universitari, personalità della cultura, dello spettacolo e  della vita cittadina. Le sue qualificate iniziative culturali, dal cinema alla musica, alle forme letterarie, fino a laboratori dedicati ai più piccoli, attirano l’interesse anche da fuori città.
L’accanimento nel sollecitare continue verifiche e controlli si può perciò ben definire persecutorio se già quando l’attività del circolo era ripresa da pochi giorni dopo la pausa estiva, è stata oggetto di un esposto che ha prodotto l’accertamento sulle emissioni acustiche, come regolate da una normativa che prevede limiti da più parti considerati inadeguati e pressoché impossibili da rispettare anche nelle situazioni più tranquille, ed è quindi bastato davvero poco per superarli. Dunque, sorge spontanea la domanda se, nel rispetto delle regole, sia impossibile a Ravenna qualsivoglia attività serale, anche la più meritoria sul piano culturale e ricreativo.
Di questo passo diventerà problematico poter svolgere pure attività di associazione e riunione, diritti garantiti dalla Costituzione, nella storica sede socialista dell’Aurora nata nel 1904 come circolo politico, crocevia di tante vite povere, proletarie e operaie, che ebbe un ruolo centrale nella emancipazione di donne e uomini dei ceti più deboli.
Non riusciamo neppure a immaginare che il segno dei tempi abbia tanto cambiato l’anima di questo piccolo dedalo di viuzze rispetto a quando tutto il quartiere si mobilitò per salvare l’Aurora dall’incendio appiccato dai fascisti. Con gli uomini al lavoro, furono le donne e i bambini a passarsi di mano in mano i secchi d’acqua per spegnerlo.
Si scrive Abajur, si legge scusate se disturbiamo da oltre un secolo!

Carlo Lorenzo Corelli segretario provinciale Psi Ravenna

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