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COSI' LA LISTA INSIEME ALLA CAMERA:
0,60 IN ITALIA • 0,77 IN REGIONE • 0,65 IN ROMAGNA • 0,93 IN PROVINCIA

ELEZIONI 2018.
BISOGNA RISOLLEVARSI
Il clamoroso sommovimento elettorale non ha risparmiato la nostra regione
NELLA NOSTRA PROVINCIA INSIEME OTTIENE LO 0,85% MA IL CONSENSO ALLA LISTA TRA GLI
UNDER 25 E' oltre il 2% COME INDICA IL VOTO ALLA CAMERA SOPRATTUTTO A BAGNACAVALLO,
FAENZA E RUSSI. UN VOTO DELLE GIOVANI GENERAZIONI INCORAGGIANTE PER IL FUTURO

Dopo 25 anni il voto ha spazzato via in un sol colpo la cosiddetta seconda Repubblica e liquidato quel poco che restava della prima, segnando probabilmente il definitivo declino dei Partiti che la Repubblica l’avevano fatta e il nostro tra questi. Ora, come 25 anni fa, si ripresenta un moto di ribellione a ruberie, privilegi e sprechi, ingenuo, forse, perché spesso rivolto soltanto a quelli altrui, ma genuino. Il primo fu però anche un moto di liberazione, poiché la fine del comunismo in Europa, sancita dalla caduta, nel 1989, del muro di Berlino, aveva fatto venir meno la necessità di ‘tollerare’ i Partiti che assicuravano il mantenimento dell’Italia nel novero dei Paesi democratici occidentali. Ma oggi non è così. Avere, ancora una volta, travolto tutto e tutti non poggia sulla certezza che, per questa, via l’Italia non rischi di estraniarsi, con gravi conseguenze, dall’Europa.
La voglia di assistenzialismo sparsa a piene mani dal M5S ha mobilitato il sud del Paese, quella di maggior sicurezza esasperata dalla Lega, il nord. Queste si sono sommate alla ripulsa per il Pd di Renzi, della quale la sconfitta al referendum costituzionale del 2016 era stata una chiara avvisaglia. Il paese è andato a votare in massa per dirlo chiaro e forte.
Il clamoroso sommovimento elettorale non ha risparmiato la nostra regione. Il Pd, che alle regionali di fine 2014 aveva ottenuto il 45% con una affluenza al voto, però, di appena il 37%, oggi, con un’affluenza più che doppia e ottenendo appena qualcosa meno di 150.000 in più, si ferma al 26%. Mentre la nostra ‘Emilia Romagna Civica’, già allora costituita da Socialisti, Verdi e Civici, che aveva ottenuto il 1,5%, ora, con un migliaio di voti in più vede dimezzata la propria percentuale. Ergo, prima siamo stati avvisati da un non voto senza precedenti nella nostra Regione. Ad avviso non ricevuto, il non voto si è esplicitato in voto massiccio contro. Come si dice, uomo avvisato, mezzo salvato.
Dunque, le sconfitte non hanno una sola ragione.
Unico buon segnale il drastico ridimensionamento del paventato rischio che i fascisti stessero per tornare in auge sul piano elettorale. Così non è stato. 
La denuncia di sprechi, ruberie e privilegi, la somma di questa con la voglia di assistenzialismo e maggiore sicurezza e con la sfiducia al Pd di Renzi, fotografano però solo una parte dei problemi che dobbiamo esaminare per mettere davvero a fuoco il che fare per quanto ci riguarda.
Proviamo ad elencare.
L’Italia non ha mai fatto compiutamente i conti con la tragedia fascista, né la sinistra con la questione comunista, confondendo la sconfitta del comunismo con l’oblio della storia socialista che pure, per larga parte, ha dato all’Italia la Repubblica e la Costituzione, emancipato il lavoro, garantito più diritti e libertà, dato impulso all’edilizia popolare, esteso lo stato sociale e i servizi di base, nella sanità, nell’istruzione, nella diffusione su tutto il territorio dei servizi a rete. Una bella immagine di tutto questo era sintetizzatA nel trinomio socialdemocratico ‘case-scuole-ospedali’.
Abbiamo lasciato incompiute, stando al governo dal 1963 al 1994, grandi riforme, ecceduto nella spesa pubblica e nella protervia del potere, consentendo anche fenomeni di corruzione inaccettabili, non solo noi, per altro? Vero. Ma limitiamoci a interrogare noi stessi per fare fino in fondo i conti con la nostra storia se vogliamo tornare ad essere credibili come Partito della sinistra e riprendere il cammino riformista interrotto. E poniamoci finalmente anche la domanda se la stagione dell’alleanza con il Pd non abbia anch’esso annebbiato la nostra credibilità come Partito della Sinistra e riformista. Chi non ricorda che i socialisti erano quelli delle “riforme di struttura”, che è come dire vere riforme capaci di incidere sul verso da dare al futuro del Paese, a favore degli ultimi per premiare il merito e dare speranza a chi si trova nel bisogno. E finalmente, ora, occuparsi con decisione di sostenibilità ambientale e tutela del territorio, che avrebbero tra l’altro positivi effetti sulla sicurezza dei luoghi, la salute, il lavoro e l’occupazione. Sul punto non possiamo non ricordare il nostro apporto determinante alla vittoria del NO nel referendum sul nucleare del 1987. Assieme ai Verdi e al civismo democratico? Perché no?
Un rinnovato Partito Socialista, un rinnovato centro sinistra, possono essere la chiave di volta per una sinistra che si risollevi. È un appello che rivolgiamo a tutta la sinistra riformista, dentro e fuori dal Pd, se anch’esso vorrà intraprendere questo rinnovamento.
Nenni e noi con lui, di fronte alla cruda realtà delle cose, diceva: fai quel che devi, succeda quel che può.
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GLI SCOSTAMENTI PIU' SIGNIFICATIVI RISPETTO AL SENATO SONO QUELLI ALLA CAMERA DI BAGNACAVALLO, FAENZA E RUSSI DOVE IL VOTO DEI GIOVANI TRA I 18 E I 25 ANNI PREMIA VISTOSAMENTE LA LISTA INSIEME

FAENZA passa dal 0,95% al 1,48% con un incremento di voti che se fossero tutti espressi da quanti per ragioni anagrafiche votano solo per la Camera rappresenterebbero tra i 18/25enni attorno al 8%

BAGNACAVALLO passa dal 0,96% al 2,48% con un incremento di voti che se fossero tutti espressi da quanti per ragioni anagrafiche votano solo per la Camera rappresenterebbero tra i 18/25enni più del 23%

RUSSI passa dal 0,94% al 1,49% con un incremento di voti che se fossero tutti espressi da quanti per ragioni anagrafiche votano solo per la Camera rappresenterebbero tra i 18/25enni circa il 13%

FORSE NON SARA' PIENAMENTE COSI', MA RESTA COMUNQUE UN BEL SEGNALE INCORAGGIANTE  
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questi gli eletti:

SENATO  Riccardo Nencini - Psi (collegio Arezzo Siena)
• CAMERA Serse Soverini - Area Civica (collegio Imola) e Fausto G. Longo - Psi (circoscrizione estero America del sud, collegio Brasile) 

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