dal n. 12 - dicembre 2017 - de il puntO  (leggi Qui il giornalino)

IL BIOTESTAMENTO È LEGGE. UNA SCELTA DI CIVILITÀ

14 dicembre 2017: Giornata storica per l’Italia. Il Parlamento ha dato il via libera al provvedimento sul testamento biologico dopo anni di promesse, polemiche, ostruzionismo ed emendamenti del centro destra. La lotta è iniziata con Piergiorgio Welby, morto nel 2006 poi  portata avanti dalla moglie. Quindi con il papà di Eluana Englaro, Beppino che ha sopportato battaglie politiche sul corpo della figlia e, nonostante tutto, è rimasto in prima fila a chiedere il rispetto dei diritti. E, tra gli ultimi, con dj Fabo, accompagnato a morire in Svizzera dal radicaleCappato. La spinta definitiva per l’approvazione della legge, che sembrava essere destinata a restare nei cassetti anche in questa legislatura, è arrivata nelle ultime settimane. Decisive forse sono state le dichiarazione di Papa Francesco “ La persona malata riveste il ruolo principale. Le decisioni devono essere prese dal paziente. È anzitutto lui che ha titolo, ovviamente in dialogo con i medici, di valutare i trattamenti che gli vengono proposti e giudicare sulla loro effettiva proporzionalità nella situazione concreta, rendendone doverosa la rinuncia all'applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico. Qualora tale proporzionalità fosse riconosciuta mancante, è moralmente lecito rinunciare”. Il Papa lo ha scritto nel messaggio al Convegno sul fine vita promosso dalla Pontificia Accademia invocando "un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona”.
La legge sul testamento biologico introduce, entro alcuni limiti, il diritto all’interruzione delle terapie, che finora doveva passare dai tribunali. Vengono istituite le Dat, disposizioni anticipate di trattamento, che regoleranno il fine vita dei cittadini, grazie alle quali ognuno potrà esprimere le proprie disposizioni. Il testo recita: Ogni persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso ‘disposizioni anticipate di trattamento’, esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Tali disposizioni sono revocabili in ogni momento e risultano vincolanti per il medico che, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, le disposizioni possono essere manifestate anche attraverso un messaggio videoregistrato.
“I socialisti si sono battuti  da sempre  per dare una risposta alle richieste dei cittadini di poter scegliere fino alla fine a quali cure sottoporsi. Abbiamo abbandonato  per troppo tempo donne e uomini che chiedevano semplicemente di poter esprimere la loro volontà nel momento più drammatico della loro vita. Era un dovere della politica legiferare in tal senso  per garantire  un loro diritto”. Così la Presidente del gruppo Psi alla Camera, on. Pia Locatelli

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