ERO STRANIERO - L'UMANITÀ CHE FA BENE

È in corso la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Ero Straniero – L’umanità che fa bene”. E’ stata lanciata ufficialmente il 12 aprile in una conferenza stampa al Senato da Emma Bonino e dalle altre organizzazioni che, insieme a Radicali Italiani, sono promotrici della legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi–Fini e cambiare le politiche sull’immigrazione puntando su inclusione e lavoro.

La legge di iniziativa popolare  “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari” è sostenuta dal Partito Socialista e promossa  oltre che da Radicali Italiani, da Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, con il sostegno di numerose organizzazioni impegnate sul fronte dell’immigrazione, tra cui Caritas Italiana, Fondazione Migrantes Comunità di Sant’Egidio e tante associazioni locali.

A maggio è partita in tutta Italia la raccolta firme, anche con il supporto di un’ampia rete di sindaci – al momento sono già 60 – che hanno aderito alla campagna. Sono cinquantamila le firme di cittadini italiani  che servono  per sottoporre la legge all’attenzione del Parlamento.

La campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene” si propone di cambiare anche il racconto pubblico sull’immigrazione, fatto di pregiudizi, luoghi comuni e vere e proprie bugie che, invece di contrastare, la politica spesso sceglie di cavalcare per guadagnare consenso.

 Le proposte:

Superare la legge Bossi-Fini attraverso:

  • meccanismi diversificati di ingresso per lavoro, a partire dall’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca di occupazione attraverso attività d’intermediazione pubbliche e private tra datori di lavoro italiani e lavoratori stranieri e dalla reintroduzione del sistema dello sponsor.
  • forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri irregolari – anche nel caso di richiedenti asilo diniegati – qualora sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa o di formazione, di legami familiari, sul modello spagnolo del “radicamento”.

Riformare il sistema di accoglienza:

  • adottando unicamente il modello Sprar;
  • migliorando la qualità dei servizi attraverso meccanismi di monitoraggio efficaci;
  • investendo sul lavoro, valorizzando le forze produttive del territorio e mettendo i centri per l’impiego nelle condizioni di erogare con efficacia servizi di formazione e avviamento lavorativo attraverso appositi sportelli per l’integrazione da finanziare, a livello nazionale e regionale, ricorrendo ai fondi europei.

 Introdurre canali legali e sicuri d’arrivo in Europa:

  • implementando i programmi di reinsediamento e favorendo la creazione di corridoi umanitari
  • garantendo mobilità interna a quanti giungono nel territorio europeo e chiedono protezione: lo Stato membro competente va determinato tenendo conto innanzitutto delle esigenze familiari o umanitarie del richiedente asilo garantendo il rispetto del principio dell’unità familiare e delle clausole umanitarie del regolamento di Dublino.

Ti chiediamo di firmare presso la sede del PSI di Ravenna in v.Ghibuzza dalle 10,00 alle 12,45 dal lunedì’ al venerdì o all’anagrafe del Comune di Ravenna in v.le Berlinguer  ENTRO E NON OLTRE IL 16 OTTOBRE.

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